Sport e Legalità: Us Acli in prima linea. Lembo: ‘Slancio verso futuro’
Al IV incontro di ‘Fare Rete’, interventi di Avviso Pubblico, Libera, FCI e Comune Padova
Roma, 16 gennaio 2021 – Lo sport e la legalità nell’ottica di ‘Fare Rete’, attraverso il punto di vista degli Enti di promozione sportiva e delle loro Ssd e Asd nell’ottica della ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. Temi che sono stati affrontati oggi dall’US Acli nell’incontro online ‘La Rete della Legalità’, quarto appuntamento di ‘FARE RETE – Con lo Sport protagonisti dei Cambiamenti’ in vista del Congresso Elettivo dell’US Acli che si svolgerà a marzo. Il panel online, moderato dal Capo Redattore Sport dell’ANSA Piercarlo Presutti, ha visto in apertura i saluti del Presidente dell’US Acli Damiano Lembo: “Il tema di ‘Fare Rete’ – ha sottolineato – lega le nostre radici al nostro futuro, dobbiamo mettere insieme e interloquire con i principali partner in determinati ambiti di settore e cittadinanza attiva. Questi sono i temi per lo slancio del prossimo quadriennio. Il tema della rete è dominante e influenzerà il nostro modo di lavorare in futuro”.
Come Antonella Bellutti per il Coni, anche la vicepresidente uscente della Federciclismo, Daniela Isetti, rappresenta l’unica candidata donna per la guida di una federazione in vista del prossimo quadriennio. In vista dell’Assemblea elettiva della FCI in programma a Roma il 20 e 21 febbraio, Isetti ha sottolineato l’impegno della sua Federazione in formazione, sopratutto su temi di legalità come la lotta al doping: “La situazione è migliorata – ha rilevato Isetti – grazie anche alla predisposizione degli atleti e delle atlete a farsi controllare in ogni modo, ormai c’è un sistema di controllo incrociato. Si sta facendo davvero tanto grazie alla consapevolezza dei protagonisti del movimento. Dal punto di vista generale è una questione di cultura, io vorrei proseguire su un piano di formazione e informazione di tutti, dagli atleti ai tecnici e i dirigenti. La consapevolezza passa proprio da questi passaggi. Occorre fare rete, anche su formazione e informazione. In questo, i nostri atleti sono maturati molto. Durante il lockdown abbiamo lanciato un progetto di formazione per dare loro un servizio in più in, tra i quali ha partecipato anche l’oro olimpico Elia Viviani”.
Con la testimonianza della Responsabile settore Sport di Libera Lucilla Andreucci, si è entrati nel vivo del tema legalità: “Fare sport oggi è prevenzione, socialità, educazione, economia sociale. L’atleta deve comunque essere accompagnato perché deve dare l’esempio. Molti sportivi stimolano un’identificazione sociale nei ragazzi, il calciatore deve dare il buon esempio, è importante come ti muovi in campo ma anche fuori. Anche l’allenatore e i dirigenti devono dare il buon esempio. Credo che lo sport possa veicolare tantissimi valori, abbiamo scelto di portare l’impegno sociale di Libera attraverso una cultura di responsabilità e corresponsabilità, di scelte da fare. Lo sport contribuisce alla cultura del ragazzo”. È stato quindi ricordato l’evento che nel 2011, grazie agli allora presidenti dell’US Acli Marco Galdiolo e della FIGC Giancarlo Abete, oltre che di Libera, portò la Nazionale italiana di calcio per la prima volta, a Rizziconi, su un campo confiscato alle mafie: “Quello è stato un segno che ha responsabilizzato i cittadini e le istituzioni – ha aggiunto Andreucci – Per il cambiamento c’è davvero bisogno di un senso di squadra che veda in campo tutti. Serve che la classe politica abbia la consapevolezza del messaggio che lo sport può veicolare. Lo sport insegna il senso di fratellanza, è aggregazione”.
L’Assessore allo Sport e alla Legalità del Comune di Padova Diego Bonavina, ha incentrato il suo intervento sulla realtà locale del comune veneto ma anche in generale sull’importanza di tornare a fare sport: “Padova è una città che conta circa 900 associazioni sportive – le parole di Bonavina – ci sono realtà bellissime e società che militano nei massimi campionati. Ma sopratutto c’è un movimento di base meraviglioso. Le difficoltà sono le stesse che stanno affrontando tutte le amministrazioni italiane per lo stop alle attività. Questo è il momento in cui ci stiamo domandando il come ripartire dopo e l’argomento deve coinvolgere tutti. Le Acli hanno tracciato un percorso importante, questi forum su argomenti importantissimi e fanno capire lo scopo delle Acli: aiutare a far crescere le persone e unirle in un percorso comune. Ho ottimi rapporti con i nostri rappresentanti Us Acli qui a Padova, c’è una grande voglia di collaborare, sono una risorsa davvero importante sul nostro territorio”.
Sulla legalità, Bonavina ha rimarcato: “Vedere politici con la faccia Borsellino stampata sulla mascherina è un tentativo di acchiappare consenso che non condivido: la legalità è tutta un’altra cosa, dobbiamo usare tutti gli altri strumenti possibili. La ripartenza sarà difficilissima, come in tutti i settori, ognuno di noi deve fare la sua parte, noi dobbiamo mettere a disposizione tutte le strutture, ma in primis deve esserci un aiuto importante economico che deve passare dal Governo alle amministrazioni. Tra gli Enti peraltro c’è un numero incredibile di perdite di affiliazione da parte dei tesserati. Ragazzini che oggi hanno sei anni, saranno fenomeni al computer ma non sapranno correre, penso che il nostro sistema sanitario ne accuserà tutte le conseguenze. Ci saranno ricadute anche nella socializzazione, nella scuola, questi ragazzi hanno necessità di dover stare insieme e fare movimento”.
Sulla commistione tra sport e mafie, particolarmente interessante l’intervento del Coordinatore Nazionale di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani: “La scuola e lo sport devono essere priorità della ripartenza – ha spiegato Romani – non possono essere messi in secondo piano. Quando si parla delle mafie si parla di persone che si mettono insieme per raccogliere beni e potere. Anche il tema della droga sarà un tema che sta ritornando alla ribalta e tra cinque dieci anni ne vedremo le conseguenze. Dobbiamo fare i conti con questo scenario: le mafie possono operare nel riciclaggio dei capitali finanziari. La mafia da una parte finanzia le attività in difficoltà e purtroppo trova alleati, quelli dal colletto bianco, commercialisti, avvocati d’affari, pezzi di politica e magistratura, del mondo bancario, che offrono servizi o scorciatoie. L’acquisto di una società sportiva da parte delle mafie significa anche controllo del territorio, non solo sociale ma anche elettorale. In veneto è stato arrestato un sindaco per voto di scambio e un altro comune ha rischiato di essere sciolto per mafia. Sport e religione hanno in comune molte cose, creano dei riti, che ricalcano quelli che usa anche la mafia per le affiliazioni. Rizziconi è stato un fatto importantissimo. Ma dopo aver estirpato la mafia da un territorio, poi deve seguire la bonifica. Noi come Avviso Pubblico cerchiamo di lavorare proprio in una logica di rete”.
L’appuntamento di oggi ha segnato una tappa importante del percorso democratico interno all’US Acli e si è svolto in concomitanza con i lavori del Congresso Elettivo del Comitato Provinciale US Acli di Padova, che ha organizzato il panel. Con l’occasione, è stato lanciato anche un nuovo Osservatorio Istituzionale che possa farsi carico delle preoccupazioni e delle difficoltà di chi gestisce palestre, piscine, campi da gioco e strutture sportive o polisportive in genere, in una fase particolarmente delicata come quella attuale di chiusura quasi generalizzata e di stop delle attività, e come quella che si prospetta nel futuro al momento tanto atteso della riapertura degli impianti. L’iniziativa, nata su sollecitazione delle Ads affiliate all’US Acli di Padova, è realizzata in collaborazione con il Comune di Padova e con il Coordinamento Provinciale di Libera.