Damiano Lembo alla Camera dei Deputati, “Armonizzare registri Coni e III Settore”
Gli Enti di promozione sportiva: “Serve chiarezza su norme riforma”
Roma, 11 gennaio 2021 – Gli Enti di promozione sportiva hanno depositato alla Camera dei Deputati un documento in cui si rilevano le criticità sull’applicazione di alcune norme riguardanti i rapporti di lavoro nell’ambito sportivo. L’occasione è stata l’audizione avvenuta oggi presso le Commissioni riunite Cultura e Lavoro, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché di lavoro sportivo. Per quanto riguarda la parte fiscale e amministrativa, il presidente dell’Unione sportiva Acli e coordinatore degli Enti di promozione sportiva presso il Coni, Damiano Lembo, ha sottolineato: “Abbiamo una riforma del Terzo Settore che si sta concludendo, nel momento in cui si stanno riformando sport e terzo settore, per chi svolge doppia valenza, è importante andare ad armonizzare alcuni passaggi per adeguare gli assetti statutari”.
“Condividiamo la scelta di nuove tutele agli operatori sportivi – ha aggiunto Lembo riferendosi alle nuove norme contenute nella riforma dello sport nelle parti approvate a dicembre – ma così come sono formulate potrebbero generare dei problemi organizzativi e gestionali. È quindi importante stabilire una linea di demarcazione netta in cui si sottolinei la prestazione amatoriale dal lavoro sportivo”. Parole che hanno destato l’intervento dell’ex delegato allo sport del M5S Simone Valente: “Della sostenibilità economica non possiamo non tenere conto. È chiaro che l’intento della legge approvata nel 2019 è quello di riconoscere la figura del lavoratore sportivo e conferirgli più tutele. Date le criticità che noi parlamentari abbiamo già sollevato, un confronto costante tra il governo, il ministero del Lavoro e tutti gli organismi sportivi era auspicabile già ai tempi e lo è a maggior ragione tuttora”, la proposta dell’onorevole Valente.
“Auspico – ha concluso Valente – che tutte le modifiche che verranno fatte (al decreto contenuto nella riforma dello sport, ndr), vengano fatte per soluzioni di sostenibilità e nell’intento di evitare anche quelle scappatoie che riguardano anche al ricorso al lavoro nero. Rispetto alla divisione tra l’amatore e il lavoratore sportivo, andrebbe ancora di più specificato”.