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Sport: 60 anni dell’Us Acli tra sport in Costituzione e riforme

comunicati

Nella tre giorni a Roma presentati

anche i progetti “VETS” e “NON FERMATECI

Roma, 2 dicembre 2023 – Tre giorni tra storia, informazione, confronto e festeggiamenti. Si è chiusa oggi all’ora di pranzo la VII Assemblea di Avvio dell’Anno Sociale dell’Us Acli, andato in scena a Roma presso il Belstay Hotel. Triplice fischio arrivato dopo il Consiglio nel quale è stato firmato anche l’accordo di collaborazione con Sos Villaggi dei Bambini Onlus Italia. “Una partnership della quale siamo orgogliosi – ha detto il presidente nazionale Us Acli, Damiano Lembo – Rispecchia esattamente i valori che vogliamo trasmettere e che in questi tre giorni abbiamo provato a raccontare, tracciando le linee guida associative della prossima stagione”. Una firma arrivata dopo la festa di ieri sera per i 60 anni dell’Ente. Un momento di convivialità tra intrattenimento e premiazioni, preceduto nel pomeriggio da un racconto sulla storia dell’eps all’interno del panel “Us Acli: 60 anni di sport sociale al servizio del Paese”. Si è ripercorsa così la crescita dell’Ente dal ’63 a oggi attraverso il racconto di alcuni presidenti nazionali. Da Pino Bendandi a Vincenzo Menna, passando per Alfredo Cucciniello e Marco Galdiolo, fino ad arrivare all’attuale numero uno dell’Us Acli, Damiano Lembo.

Poi due tavole rotonde per affrontare il tema della riforma, perché se venerdì nei dibattiti sull’ingresso dello sport in Costituzione gli ospiti presenti hanno chiesto a gran voce che ora l’attività sportiva “diventi un diritto”, nel convegno “Sport sociale e per tutti: un ponte tra competizione e politiche di terzo settore”, si è puntato proprio sulla compatibilità tra i due mondi, quello dello sport e del terzo settore.  “Lo sport è uno dei motori più potenti di inclusione del Paese – ha affermato il giurista ed esperto di economia, Gabriele Sepio – . Serviva un salto culturale, vedere lo sport come un elemento trainante del terzo settore. Su questo abbiamo puntato aprendo un dialogo con gli enti di promozione sportiva. Oggi sport e terzo settore ormai camminano a braccetto”. Nel dibattito moderato dal dott. Giovanni Esposito ha poi preso parola anche il dott. e commercialista Fabio Romei che si è soffermato sull’emendamento che pospone dal 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2024 la modifica statutaria obbligatoria per le asd e ssd affiliate agli enti e prevista dall’entrata in vigore della riforma dello sport. Al termine del panel c’è stata anche una sessione di question and answer con gli affiliati Us Acli presenti.

Nella tre giorni a Roma sono stati presentati anche i progetti “VETS” (mira a potenziare le capacità di educatori, insegnanti di educazione fisica e allenatori sportivi nell’utilizzo della metodologia “Educazione attraverso lo sport” all’interno di ambienti digitali) e “NON FERMATECI”. Di quest’ultimo sono stati illustrati i primi risultati da Simone Di Gennaro, presidente della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Cassino. Un progetto portato avanti da US Acli e CSI, nell’ambito di quelli finanziati attraverso i contributi ordinari 2021+2022 da Sport e Salute. L’obiettivo è offrire al mondo dello sport  uno strumento per prevenire il drop-out sportivo, soprattutto durante l’adolescenza, e contribuire all’individuazione e rimozione delle barriere per lo svolgimento dell’attività fisica partendo dai dati esistenti e dalla ricerca sul fenomeno “Offside” realizzata a cavallo tra il 2021 e il 2022. Il progetto ha visto coinvolti quasi settemila i ragazzi coinvolti di età compresa tra gli 8-14 anni e genitori che hanno contribuito alla ricerca, rendendosi disponibili ad interviste dei ricercatori che hanno potuto arricchire e completare la lettura e gli spunti offerti dagli insegnanti e operatori sportivi già previsti quali destinatari delle interviste.  I dati dell’indagine rivolta ai giovani hanno evidenziato le motivazioni della pratica sportiva, della non pratica e dell’abbandono sportivo e l’influenza della famiglia e degli amici sulla pratica sportiva dei ragazzi. I dati hanno restituito l’attuale prevalenza della pratica all’interno di squadre o gruppi organizzati, per la fascia di età coinvolta nell’indagine. Ma interessante anche il dato relativo alla pratica sportiva con gli amici in spazi e modi destrutturati. Dalle opinioni dei partecipanti emerge un quadro delle preferenze e dei desideri riguardo a diverse aree di intervento che meritano di essere considerati, nelle politiche di urbanistica, nello sviluppo di programmi sportivi, nelle misure di sostegno alla pratica sportiva: maggiore proposta di attività sportive durante il fine settimana, maggiore sicurezza degli spazi sportivi anche in orari serali,  presenza di spazi per attività motoria vicino ad abitazione o luogo di studio, orari flessibili delle strutture sportive, costi più accessibili, interesse verso app con guide virtuali, qualità e manutenzione degli impianti sportivi, servizi accessori nelle aree sportive. La ricerca conferma che l’opera educativa, di addestramento tecnico e di relazione che gli allenatori instaurano con i bambini/ragazzi è la chiave di volta per il successo nella pratica e per la continuità di essa

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