Premio Bearzot

Simone Inzaghi vince la XIII edizione del Premio Nazionale Enzo Bearzot

A Livio Berruti il Premio Speciale alla carriera, mentre a Marcenaro il premio AIA in memoria di Stefano Farina.

É Simone Inzaghi il vincitore della XIII edizione del Premio Nazionale Enzo Bearzot, riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva ACLI insieme alla FIGC. “Inzaghi ricorda Bearzot nella gestione del cosiddetto spogliatoio con una leadership allo stesso tempo severa e paternamente affettuosa”, la motivazione con la quale la giuria ha voluto assegnare al tecnico dell’Inter, che succede a Luciano Spalletti, il riconoscimento consegnato il 15 aprile al Salone d’Onore del CONI.  Il premio speciale alla carriera è invece andato a Livio Berruti, ex velocista azzurro e oro olimpico nei 200m ai Giochi di Roma ’60.

Dall’edizione 2018, inoltre, il Premio Bearzot viene accompagnato dal premio alla memoria di Stefano Farina, l’arbitro scomparso il 23 maggio del 2017. Il premio, indicato dall’Associazione italiana arbitri (AIA), è stato assegnato a Matteo Marcenaro della sezione di Genova, per essersi distinto nella stagione sportiva in corso.

Cos’è il Premio Bearzot?

Il Premio Enzo Bearzot è un riconoscimento organizzato dalla US ACLI insieme alla FIGC che dal 2011 viene assegnato ogni anno ad un Tecnico italiano.

Il vincitore

Il Premio viene assegnato al Tecnico da una giuria di giornalisti ed esperti non per risultati sportivi ma per valori etici, comportamentali e sportivi riconosciuti nella sua carriera, in linea con quello che è stato l’operato di Bearzot.

Enzo Bearzot

Il riconoscimento è nato per onorare la memoria del commissario tecnico della Nazionale italiana campione del Mondo nel 1982 in Spagna, che l’11 luglio 1993 festeggiò nel migliore dei modi l’undicesimo anniversario del titolo mondiale: alla guida della Nazionale Over-35 (una rappresentativa di vecchie glorie, fra cui molti campioni dell’82) vinse il titolo mondiale di categoria a Trieste contro i pari età dell’Austria.
Detiene il record di panchine da CT degli azzurri, avendo guidato l’Italia 104 volte, dal 27 settembre 1975 al 18 giugno 1986, davanti a un altro storico citì quale Vittorio Pozzo con 97.
Dal 2002 al 2005 è stato presidente del Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nel luglio del 2003 un gruppo di deputati della Casa delle Libertà propose la nomina di Enzo Bearzot a senatore a vita con la motivazione: «Ha sempre difeso l’etica dello sport», secondo quanto scritto nella lettera a Carlo Azeglio Ciampi.

È morto il 21 dicembre 2010 a Milano all’età di 83 anni, quarantadue esatti dopo Pozzo; è stato sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Paderno d’Adda.

La consegna del premio

Il Premio Nazionale Enzo Bearzot viene consegnato ogni anno dal presidente della FIGC, presso il salone d’onore del CONI.

La cerimonia di consegna della XIII Edizione del Premio Nazionale Enzo Bearzot si è svolta lunedì 15 aprile alle 13:45, presso il Salone d’Onore del Coni.

A consegnare il premio a Inzaghi sono stati il Presidente dell’US ACLI, Damiano Lembo, il presidente del CONI, Giovanni Malagò e il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Alla cerimonia presenti anche il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, il presidente della LND, Giancarlo Abete, il presidente dell’AIA, Carlo Pacifici, e l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta.

L’intero evento, condotto dal giornalista Paolo Paganini, è stato ripreso dalle telecamere di Rai Sport Hd e trasmesso lo stesso giorno alle 23:00 all’interno della trasmissione “Calcio Totale”.

La motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare Simone Inzaghi

Tecnico duttile e pragmatico, Simone Inzaghi alimenta la costanza dei successi delle sue squadre con un calcio brillante e propositivo che nell’esperienza all’Inter ha trovato vette altissime. Accomunato ad Enzo Bearzot dalla serietà caratteriale e dall’avere coronato in panchina il percorso di crescita nel calcio dopo la carriera in campo, Inzaghi lo ricorda anche nella gestione del cosiddetto spogliatoio con una leadership allo stesso tempo severa e paternamente affettuosa. Caratteristica che – come fu per il Vecio – é fondamentale per i suoi risultati”.

La motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare Livio Berruti

“Più di 60 anni dopo, il volo di Livio Berruti – non per caso ribattezzato “l’angelo” – continua ad emozionare. Ora che è diventato – proprio come lo fu Enzo Bearzot – un grande vecchio dello sport italiano, l’uomo che incantò il mondo con quella corsa sui 200 metri alle Olimpiadi di Roma ’60 appare poco ma rappresenta sempre un esempio. Per questo premiarlo, a poche decine di metri dalla pista dell’Olimpico, è una semplice e doverosa presa d’atto di una carriera vissuta nel segno di classe e tenacia”.

Le foto della cerimonia di consegna a Simone Inzaghi

La cerimonia di consegna del Premio Bearzot 2024

La scelta e l’annuncio del vincitore del Premio Bearzot 2024

Vincitori delle Precedenti Edizioni

ANNO 2023 – Napoli

Luciano Spalletti

Convinto assertore del valore del gruppo nel raggiungimento dei risultati e allo stesso tempo tecnico capace di esaltare le qualità dei singoli, come dimostra anche questa  splendida e per certi versi inaspettata stagione del suo Napoli, Luciano Spalletti da molti anni e su molte piazze calcistiche riesce a coniugare bel gioco e vittorie. Virtù, questa, che lo accomuna ad Enzo Bearzot, come pure l’attitudine all’insegnamento: in campo, dove questa capacità didattica innesca spesso prestazioni scintillanti delle sue squadre,  e fuori. Certe sue recenti “lezioni” a piccoli fan partenopei che avevano marinato la scuola per andare a seguire gli allenamenti del Napoli infatti sarebbero piaciute tanto al ct del mondiale ’82 ed hanno esaltato sul web migliaia di tifosi, pardon, genitori, riaffermando il valore educativo dello sport anche quando è vissuto al massimo livello

ANNO 2022 – Roma

Roberto de Zerbi

Tecnico che ha fatto del gioco propositivo e brillante la caratteristica principale delle sue squadre, Roberto De Zerbi ha coronato una costante crescita professionale arrivando su una panchina importante come quella dello Shakhtar Donetsk, portato alla qualificazione in Champions League oltre che al successo nella Supercoppa ucraina. L’inevitabile interruzione del campionato per l’invasione russa è avvenuta con lo Shakhtar in testa alla classifica, lanciato verso la vittoria del campionato ucraino. Mentre tutto esplodeva intorno, materialmente e metaforicamente, l’allenatore De Zerbi è stato l’ultimo ad abbandonare la nave, assicurandosi prima che tutti i giocatori fossero in salvo. Gesto che ha ribadito la sua dedizione al gruppo, e che sarebbe certamente piaciuto tanto anche ad Enzo Bearzot, uomo e tecnico capace di fare di certi valori una filosofia di vita.

ANNO 2020 – DRIBBLING RAI2

Paolo Rossi

“La X Edizione del Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’, organizzato dall’US Acli in collaborazione con la FIGC, è stata assegnata oggi alla memoria di Paolo Rossi, scomparso il 9 dicembre scorso all’età di 64 anni. A consegnare il premio alla moglie, Federica Cappelletti, è stato il Presidente dell’Unione Sportiva Acli Damiano Lembo, giunto appositamente a Borgo Poggio Cennina, dove il grande ‘Pablito’ viveva con Federica e le loro due figlie, Maria Vittoria e Sofia Elena.“Sono molto onorata di questo premio – le parole commosse di Cappelletti – so che Paolo sarebbe stato davvero felice di riceverlo. Ringrazio la figlia di Bearzot e il presidente dell’US Acli Damiano Lembo. Interpreto la consegna di questo premio: se ci fosse stato ancora Paolo avrebbe pianto per questo premio, ne sono sicura”. L’occasione è stata duplice, visto che domani cade il X anniversario dalla scomparsa di Enzo Bearzot, che con Paolo Rossi creò un connubio vincente che portò nel 1982 gli Azzurri a vincere il Campionato del Mondo in Spagna”

ANNO 2019 – Roma

Roberto Mancini

Innamorato del calcio giocato bene e dei giovani, Roberto Mancini è l’uomo giusto per rilanciare l’amore degli italiani verso la Nazionale. Lo sta facendo in questa fase della sua nuova esperienza azzurra e la speranza è che possa continuare a farlo ripercorrendo le orme del grande Enzo Bearzot, con cui pure non ebbe un rapporto facile da giocatore ma che anche per lui rappresenta un modello da seguire nel ruolo di commissario tecnico.

ANNO 2018 – Roma

Eusebio Di Francesco

“Coraggioso, caparbio, tenace. In Eusebio Di Francesco si fondono tre caratteristicheproprie della sua terra d’origine, l’Abruzzo, dove ha cominciato la sua carriera d’allenatore dopo quella da calc iatore, che ha avuto il suo culmine con la maglia della Roma quando conquistò lo scudetto nel 2001. Diventato mister, Eusebio ha saputo mettere insieme la voglia di fare calcio propositivo dell’antico ma estro Zeman, con la concretezza praticata da Fabio Capello. Valori tattici e va lori umani dimostrati anche partecipando a tante iniziative benefiche, pure al fianco dell’US ACLI. Un bagaglio che ha saputo trasmettere sempre ai suoi giocatori dagli inizi con il Sassuolo e poi senza patire il salto nella grande piazza alla Roma. Alla guida dei giallorossi, ha realizzato un cammino in Champions League tanto clamoros o quanto esaltante, perché costruito da matricola all’esordio nella massima competiz ione continentale per club. Premio ‘Enzo Bearzot’ 2018 a Eusebio Di Francesco”

ANNO 2017 – Roma

Maurizio Sarri

“Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo. Chissà se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si è ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai capi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale più spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto diventò vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si unì anche la praticità e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82. Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacità di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole però nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”

ANNO 2016 – Roma

Claudio Ranieri

“È l’allenatore del Leicester City che ha confermato, in questa stagione più che in altre, le sue straordinarie doti di maestro del
calcio e motivatore instancabile, dimostrando come un gruppo coeso possa arrivare a risultati importanti, nonostante l’assenza di cosiddetti
top-player ”.

ANNO 2015 – Roma

Massimiliano Allegri

“Nel corso della sua carriera è sempre riuscito di costruire squadre capaci di coniugare risultati e bel gioco. Traguardi
raggiunti puntando sulla creazione di gruppi coesi in campo e fuori. Come il grande Enzo Bearzot, Massimiliano Allegri si è sempre posto un passo
indietro rispetto i suoi giocatori, responsabilizzandoli al massimo ma guidandoli allo stesso modo, oltre che con sapienza tattica, con equilibrio,
fermezza e tranquillità. Un metodo di lavoro che sembra essere diventato il marchio di fabbrica di uno dei migliori allenatori italiani.”

ANNO 2014 – Roma

Carlo Ancelotti

“È tra i pochissimi uomini di calcio ad aver conquistato sia da giocatore che da allenatore la Coppa dei Campioni e il Mondiale per
Club. Ha anche vinto dalla panchina, i titoli di campione d’Italia, di Inghilterra e di Francia. Ma questa carriera di straordinari successi è stata
costruita senza mai perdere quel tratto di umanità e simpatia che fanno di Carlo Ancelotti una rara eccezione nel panorama dei top trainer mondiali.
La bonomia e il tratto da buon padre di famiglia gli hanno consentito di tenere sempre in pugno i giocatori alle sue dipendenze, costruendo gruppi
coesi e senza dover ricorrere ad atteggiamenti da sergente di ferro. Una caratteristica che avvicina il tecnico di Reggiolo alla figura dell’allenatore
che lo fece esordire in Nazionale il 6 gennaio del 1981: proprio Enzo Bearzot cui è dedicato questo premio.”

ANNO 2013 – Roma

Vincenzo Montella

“A Vincenzo Montella, allenatore giovane, che in pochi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel panorama dei tecnici
italiani, sia per le qualità mostrate sul campo, che lo hanno visto cogliere grandi risultati sempre esprimendo un gioco propositivo e spettacolare, sia
per le doti umane. Al di là della sensibilità mostrata a sostegno di molte iniziative di carattere sociale, Montella rappresenta anche un esempio di fair
play per lo stile e la misura con cui riesce a gestire tanto le vittorie quanto le sconfitte.”

ANNO 2012 – Napoli

Walter Mazzarri

“Come Enzo Bearzot Walter Mazzarri ha sempre costruito nelle sue squadre gruppi granitici impermeabili a tutto. I calciatori lo
adorano, ricambiati da un allenatore che li difende sempre, a volte anche con modi ruvidi. Uno spogliatoio “comunità” quasi di altri tempi fondato su
un rapporto che, se per il “grande Vecio” era quasi paterno, per Walter pare quello di un fratello maggiore. È certamente questo uno dei segreti di
una carriera che in 12 anni lo ha visto cogliere grandi successi in tutte le società dove ha lavorato, con eccellenti capacità tecnico-tattiche che lo
hanno portato a centrare in ogni stagione e in tutte le categorie risultati sempre superiori agli obiettivi fissati.”

ANNO 2011 – Bologna

Cesare Prandelli

“Per le sue qualità morali e umane, per i principi etici e cristiani, sempre perseguiti da quando era allenatore di club, e ora anche
in Nazionale. Cesare Prandelli ha trasmesso valori educativi ai giovani finalizzati alla creazione di un gruppo serio e coeso, che é stato anche il filo
conduttore della vita di Bearzot. Per tutto questo suo degno erede. Mancano ancora pipa e una ‘notte magica’, ma visto che negli stadi non si può più
fumare ci accontenteremo della seconda”.