Sport: Da Cortina a Milano-Cortina, le sfide dell’Italia passando per Tokyo
A webinar Us Acli Giovanni Malagò e coppia del ghiaccio Guarise-Della Monica
Roma, 26 febbraio 2021 – Dai Mondiali di sci di Cortina 2021 passando per Tokyo 2021 e Pechino 2022, con un occhio attento all’evento principe, quello che vedrà l’Italia al centro del mondo del ghiaccio e della neve con Milano-Cortina 2026. Le sfide che attendono l’Italia, in piena pandemia Covid e le occasioni di rilancio per il nostro Paese. Questi i temi al centro del webinar organizzato dall’Unione Sport ACLI nell’ambito di ‘Fare Rete’ andato in scena nel pomeriggio e al quale ospiti d’onore sono stati il Presidente del CONI Giovanni Malagò, e i due azzurri del pattinaggio su ghiaccio Nicole Della Monica e Matteo Guarise, del gruppo sportivo militare della Polizia, quinti al mondiale e in lizza per il podio alle prossime Olimpiadi invernali di Pechino. A moderare il dibattito, a cui ha partecipato anche il Vice Direttore di Rai Sport Enrico Varriale, è stato il Capo Redattore Sport dell’ANSA Piercarlo Presutti.
Ad aprire i lavori è stato Lembo: “Siamo alla quinta tappa di un percorso verso il nostro Congresso nazionale – ha spiegato il presidente dell’US ACLI -, abbiamo incentrato il nostro tema congressuale sulle reti, sulle relazioni, lo abbiamo declinato in una serie di incontri. Al momento, ci sono diversi processi tra Riforma del Terzo Settore e Riforma dello Sport che stanno cambiando il nostro modo di lavorare. Tutti temi da declinare per andare a ricercare nuove vie, perché in questo momento occorre avere visione e capire dove vogliamo arrivare”. Sulle tutele sportive contenute nei decreti approvati oggi, Lembo è stato chiaro: “In linea generale, si tratta di un concetto auspicabile ma soprattutto giusto e applicabile quindi giusto che ci sia. Abbiamo esplicitato alcune soluzioni e confidiamo che vengano recepiti questi passaggi. L’attuazione dei decreti deve essere un’occasione da non perdere”.
Sulla questione, è intervenuto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, secondo il quale, la possibilità di dialogare “dovrebbe essere la soluzione alle varie contrapposizioni che sono state già sollevate – ha spiegato il capo dello sport italiano – Credo sia l’unico modo per aggirare le posizioni arroccate dei vari schieramenti. Un punto di ricaduta è indispensabile, soprattutto in epoca di pandemia”. Il riferimento è sull’effetto dell’entrata in vigore differita dei decreti di riforma dello sport approvati oggi dal Cdm, e su possibili proposte sul tema dei lavoratori.
Quanto alle sfide dell’Italia sui grandi eventi, Malagò è stato chiaro: “Ci sono moltissimi progetti di stadi e impianti nuovi, non solo per il calcio ma sparsi in tutta Italia. Ma penso che se non arriva un grande evento ognuno deve procedere alla spicciolata, altrimenti non si farà nulla. Possono cambiare le leggi, possono avvicendarsi le società di calcio, adesso è cambiato tutto. Se non c’è un grande evento non se ne viene a capo: mondiale, europeo o Olimpiade estiva. Penso che se si fa squadra con stakeholders che rappresentano il Paese, nessun traguardo è precluso. Ma bisogna assolutamente darsi da fare”, ha aggiunto il capo dello sport italiano salutando quindi i due atleti azzurri che si preannunciano protagonisti alle prossime Olimpiadi invernali di Pechino 2022: “Loro due sono un punto fermo della spedizione a Pechino – ha spiegato Malagò – Passeremo nel giro di pochi mesi dall’Olimpiade estiva a quella invernale. Loro rappresentano l’orgoglio italiano. Una coppia molto strutturata e solida, capisco che attaccare il podio è difficile ma sono molto orgoglioso di loro per la loro carriera”.
In attesa di tornare in pista i due ragazzi: “E’ una situazione particolare per tutti – spiega Nicole Della Monica – noi abbiamo la fortuna di essere nella nostra bolla di cristallo e di allenarci normalmente, ma purtroppo sono mancate le competizioni cancellate, quindi è mancata l’adrenalina. Allenarsi senza un avere un punto di arrivo non è buono. Sicuramente abbiamo economizzato l’energia delle gare. Si vive anno per anno. La pandemia è stata un periodo difficile, compreso il mondiale cancellato. Riprendere gli allenamenti è stato psicologicamente difficile. Questo non avere una certezza non è stato un fattore che ha aiutato più di tanto. Oggi sapere che abbiamo la possibilità di partire per una gara tra 20 giorni ci dà più serenità”. Dello stesso avviso Matteo Guarise: “Noi abbiamo provato a dedicarci alle cose migliori e anche diverse rispetto alla normalità. Adesso sappiamo che possiamo partire per un campionato del mondo, prima era una sorta di routine, ma adesso penso che andremo con un sorriso in volto. Sicuramente ci ha allungato la vita agonistica in termini di testa. Ci ha permesso di apprezzare le piccole cose”.